3 domande a Salerno, presidente di ARAME
A pochi giorni dalle importanti elezioni di Enasarco, Vincenzo Salerno, presidente di Fnaarc Palermo e ARAME – l’associazione degli agenti di materiale elettrotecnico che aderisce a FNAARC – parla delle difficoltà della categoria e del ruolo futuro della stessa Fondazione Enasarco.
- Quali sono i problemi del tuo settore dopo il lockdown?
Il settore dell’impiantistica elettrica e degli impianti tecnologici ha, come tutti i settori commerciali, subìto una forte flessione durante il periodo di lockdown. Il problema maggiore è stato l’impossibilità per gli agenti di accedere alle misure introdotte dal Governo – bonus, credito agevolato ecc. -, visto che a marzo, aprile e maggio abbiamo continuato a percepire il reddito derivante dalle provvigioni dell’ultimo quadrimestre 2019. All’inizio, abbiamo “campato di rendita” per poi sentire la crisi tra giugno e agosto, quando non abbiamo potuto più contare sulle provvigioni dei mesi precedenti. A quel punto però, i fondi del Governo non c’erano più.
Oggi che le attività stanno ripartendo, la grande difficoltà che riscontriamo nella progettazione dei nuovi impianti, nell’investimento su nuovi progetti.
- Proposte per rilanciare il settore?
Il nostro settore è stato poco coinvolto nelle iniziative prese in sede legislativa. Le faccio l’esempio del Superbonus, un’agevolazione prevista dal Decreto Rilancio che eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute per interventi di efficienza energetica, installazione di impianti fotovoltaici e simili. Ebbene, a tal provvedimento mancano ancora oggi i decreti attuativi per essere utilizzato su larga scala. Se fosse possibile accedervi in maniera più facile e se la burocrazia venisse ridotta, si aprirebbero molti più cantieri e si genererebbe molto più lavoro a beneficio anche del nostro settore. Ad oggi, il Superbonus è vissuto più come un freno che come un incentivo. Ecco un esempio concreto per rilanciare il nostro settore.
- Cosa ne pensi di Enasarco?
Penso che Enasarco debba continuare, come sta facendo oggi, a garantire la nostra pensione. Questo è il suo ruolo principale che deve essere mantenuto. La pensione di noi agenti è diversa dalle altre categorie di lavoratori, visto che una quota del 50% dei contributi pensionistici viene pagata dalle aziende mandanti. Bisogna, dunque, rimanere vigili affinché questo importante contributo non sia messo in discussione. Poi, bisogna puntare di più sul welfare: oggi funziona, ma può essere migliorato. Infine, Enasarco dovrà puntare a formare i giovani, ma al tempo stesso riqualificare professionalmente chi ha molti anni di attività alle spalle. In altre parole, Enasarco non dovrà lasciare indietro nessuno.